Se avete meno di venticinque o trent’anni, uscite immediatamente da qui. Non per altro, ma questo post vi farà sorridere e basta. Non fa per voi, ecco. Perché qui si parla di preistoria videoludica, o quasi. Ed io stesso, per certi versi e nonostante i primi peli bianchi in faccia, non avrei pieno titolo per raccontarvi di un’epoca fatta di gettoni imbucati al bar e “giochini elettronici” a cristalli liquidi talvolta voluminosi come macchine per il caffè. Altro che PsVita e telefoni android in grado di emulare persino un GameCube: parliamo di tempi in cui, per telefonare alla fidanzata, dovevi farti cambiare mille lire al bar e sostare, in prossimità di una cabina telefonica, con tante di quelle pesanti monete in tasca da rischiare di rimanere a culo nudo. Ma stiamo divagando, col rischio di far sembrare questo posto una casa di riposo o il circolo della briscola, quindi andiamo oltre.
I giochini a cristalli liquidi. La magia del videogioco portatile. E prima dell’avvento di un certo Game Boy. Inutile dire che Nintendo, anche in questo, poteva dare lezioni a tutti: ogni nuovo videogioco a cristalli liquidi era una piccola gemma di progettazione e divertimento. Ma erano gli anni di Gunpei Yokoi (padre dello stesso Game Boy e della croce direzionale), quindi non c’è da stupirsi troppo.
“Quindi, in buona sostanza, sei qui a parlarmi di un qualche Game & Watch a caso?” La risposta è no, maledetto cialtrone. Anche perché la lista sarebbe troppo lunga e troppo pigro sono io per star qui a colmare le tue colpevoli lacune. Volevo, piuttosto, parlarti di una pubblicazione a tema che ho trovato estremamente gradevole: La Storia di Nintendo, Vol. 2 - La sorprendente invenzione: i Game & Watch (secondo di tre volumi, scritto da Florent Gorges - fondatore della francese casa editrice Pix’n Love - ed Isao Yamazaki - giornalista free lance).
Il testo, tradotto e pubblicato recentemente anche in Italia, rappresenta la fonte definitiva per chiunque voglia collezionare, conoscere o semplicemente ammirare il prodotto delle prime incursioni di Nintendo nel campo dell’home entertainment elettronico. Contrariamente a tante altre pubblicazioni occidentali che hanno la presunzione di voler approfondire aspetti del videogioco senza che gli stessi autori possiedano gli strumenti conoscitivi per farlo, infatti, i testi di Gorges denotano specifiche conoscenze sul tema. Gorges, infatti, vive praticamente da sempre in terra nipponica ed ha negli anni potuto – grazie anche alle innumerevoli collaborazioni editoriali con Nintendo stessa – condurre precisi studi sulla “vita” del colosso di Kyoto.
Un testo autorevole, insomma. Che vi farà venir voglia di dilapidare le vostre già magre ricchezze in questi ormai costosissimi giocattoli elettronici dei tempi che furono. O, quantomeno, farvi una cultura sull’argomento
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