Piattaforma: Nintendo Ds (NTSC/J)
Sviluppatore: TOSE
Pubblicazione: 20 Ottobre 2005

A volte, per quelli che sono i miei interessi, temo di essere un tantinello monotematico, nonostante mi piaccia considerarmi una persona priva di pregiudizi e – sostanzialmente – amante di tutto ciò che è bello o ben fatto. Eppure – vai a vedere – scrivendo di videogiochi su questo umile blog mi rendo conto di trattare e voler trattare, in prevalenza, di prodotti Nintendo. Non che sia un male, eh. Non che abbia un qualche obbligo contrattuale nei confronti di un editore. Quindi un bel “chissenefrega” e via. Era giusto una considerazione. Considerazione sorta ora così, spontaneamente, presa la decisione di parlarvi di Super Princess Peach (スーパープリンセスピーチ).
Super Princess Peach cover
Il fatto è che – tutto sommato – parlarvi di prodotti come Super Mario 3D World è per certi versi inutile (ma ormai il danno è fatto, quindi tiriamo a campare): si tratta del tipico – almeno sulla carta – blockbuster natalizio, che non ha bisogno di alcuna presentazione e che anzi, sarebbe strano non voler acquistare assieme alla stessa console che lo ospita. Mentre il platform oggetto di questo post è – a mio giudizio – meritevole di qualche riga. Vuoi perché è passato ormai qualche anno dalla pubblicazione. Vuoi perché – a parte me e qualche altro disgraziato adoratore del Dio Nintendo – non credo lo abbiano effettivamente giocato in tanti. Quindi chi lo sa, magari a qualcuno verrà in mente di provare questa singolare avventura della “Principessa Pesca”.
Che poi, per il sottoscritto, il precitato videogioco è stato una autentica scoperta. Di quelle da proverbiale mascella sul pavimento: sviluppato da Tose e pubblicato abbastanza in sordina. Affidato da Nintendo ad una softco che in apparenza non ha prodotto nulla di rilevante ma poi, scava scava, scopri che il suddetto team – pur non comparendo tra i credits delle maggiori produzioni del colosso di Kyoto – ci mette sempre lo zampino. E scopri (o ti torna in mente) che sono gli stessi della splendida serie di platform bidimensionali The Legendary Starfy (prima o poi ne parleremo). Poi lo giochi e, come per incanto, scopri di avere per le mani la degna conclusione di una trilogia importante. Perché Super Princess Peach, al di là di tutto, è Super Mario World 3: prende e perfeziona, nel rigoroso bidimensionale che caratterizza la serie, quanto di meglio possano offrire Super Mario World e Yossi (o Yoshi) Island.
game screen Super Princess Peach
A livello tecnico, dicevamo, Super Princess Peach è la summa del platform bidimensionale Nintendo, ma adeguata alla potenza tecnica di Nintendo DS: grafica coloratissima, uno stile sempre vario, mondi basati su più temi “ricorrenti” (castello di Bowser, nuvole, foresta, etc), soluzioni estetiche geniali. Niente a che vedere – si chiarisce a tutti i prevenuti - con Yossi Island DS che invece, affidato ad Artoon (quelli della mediocre serie di Blinx), si è dimostrato un platform tutto sommato anonimo per stile e creatività, nonostante l’importanza del brand.
screenshot gioco Super Princess Peach
Il gameplay è, chiaramente, quanto di meglio ci si possa attendere da un Super Mario World ma elevato a potenza: tonnellate di segreti da scoprire, molteplici azioni da compiere, abilità speciali da ottenere, enigmi e piccoli puzzle da risolvere, nemici di fine mondo assolutamente fantastici, immediatezza a palate. Peach affronterà montagne di livello multi direzionali coloratissimi e zeppi di segreti caricando, tra l’altro, una “barra emozionale”: la stessa, giunta a saturazione, attiverà uno tra i quattro stati emozionali previsti (gioia, rabbia, tristezza, calma). Ogni stato emozionale sortirà precisi effetti sul gameplay: in modalità “tristezza”, a puro titolo esemplificativo, Peach piangerà degli autentici torrenti in piena, facendo crescere piante di fagioli magici, ghiacciando ponti nelle zone innevate ed azionando mulini a vento. Ma questo è niente: vedeste le azioni a disposizione della irascibile Principessa! Darà mazzate in testa ai nemici col suo ombrellino magico, scivolerà, correrà, camminerà lentamente per non svegliare nemici addormentati o smuovere piattaforme instabili e via così. Un gioiello di gameplay, insomma.
La longevità è sopra la media, se rapportata alle altre produzioni platformistiche Nintendo. Ciò perché, per affrontare l’ultimo livello di gioco, non sarà sufficiente terminare gli altri livelli che compongono il gioco (e stiamo parlando di otto mondi da sei livelli ciascuno), ma vi verrà richiesto di trovare ogni Toad nascosto nei livelli di gioco. Ovviamente – se siete abituati a scoprire ogni singolo segreto ed obiettivo, prima di potervi reputare paghi dell’esperienza di gioco – allora la longevità vi parrà assolutamente nella norma.

Un gran bel titolo, insomma. Addirittura immancabile, per l’amante di Mario. Molto ma molto superiore, oltretutto, al “coetaneo” New Super Mario Bros che, caratterizzato da una preoccupante carenza di idee, seppe solo togliere – immeritatamente – la scena al VERO platform per il due schermi Nintendo.

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