Piattaforma: Nintendo 3DS (PAL)
Sviluppatore: Grezzo
Pubblicazione: 17 Giugno 2011

cover del gioco The Legend of Zelda per 3ds Nintendo

Come fai a parlare di un titolo del genere senza perderti immancabilmente nei ricordi?
Anno del Signore millenovecentonovantotto. Hai tra le mani chissà quale magazine e rimani mestamente a pensare quanto sarebbe bello possedere un Nintendo 64. Il secondo grosso rammarico, dopo quel Mario 64 che sembrava un concentrato di magia nera e tecnologia. Per certi versi pensi un po’ ingiustamente di aver scommesso sul cavallo sbagliato, con quel 32 bit di Sony che comunque ti stava regalando altri ottimi giochi, dato l’amore viscerale per Nintendo e dati i tuoi trascorsi ad 8 e 16 bit. Conosci a memoria le immagini presenti sulle riviste di settore, hai letto ogni preview, hai invidiato quei dannati mangia cheeseburger yankee - sorridenti nelle fotografie scattate presso un qualche Toys “R” Us – diretti verso le casse con la propria copia “dorata” sottobraccio.
Per recuperare il tempo perso, in tal senso, toccherà attendere la tarda primavera del duemila quando, grazie ai consistenti cali di prezzo dell’hardware, sarà facile possedere per poche “centomila” il 64 bit Nintendo munito di una nutrita schiera di titoli assolutamente fenomenali, senza mezze misure. Ed a nulla serve essere tra i fortunelli possessori di un Dreamcast di importazione. Nonostante il divario tecnico tra macchine Mario 64, Goldeneye, Banjo Kazooie e Zelda hanno la capacità di rapirti per giorni, settimane, mesi. Anche cose come dormire e mangiare diventano solo fastidiosi intermezzi tra una fantastica esperienza di gioco e l’altra. Miyamoto in particolare, con Mario 64 ed Ocarina, diviene padre del videogioco moderno, introducendo nel mondo dell’home entertainment il concetto di ambiente di gioco davvero tridimensionale ed il controllo analogico. Un eroe destinato all’Olimpo degli immortali, insomma.
cover giapponese del gioco The Legend of Zelda per 3ds Nintendo Zelda no Densetsu: Toki no Okarina (ゼルダの伝説 時のオカリナ,Nintendo 64, 1998): cover giapponese
Diversi anni (e qualche Zelda) dopo, superati mille tentennamenti perché in fondo il nuovo Nintendo 3DS non è che abbia ancora offerto chissà cosa, e nonostante l’odio viscerale normalmente provocato da qualsiasi remake anche solo per ragioni meramente “morali”, acquisti il nuovo portatile Nintendo in bundle con Ocarina of Time 3D. Prevalente vezzo collezionistico.
box limited edition del gioco The Legend of Zelda per 3ds Nintendo The Legend of Zelda: 25° Anniversary Limited Edition (versione Europea)
Ma visto che ci siamo, tanto vale provarlo, o no?
Ed è allora che, in un maelstrom di ricordi e stupore, l’incantesimo avviene nuovamente: in una veste grafica rinnovata ma assolutamente – davvero assolutamente – fedele all’opera originale, scopri che il semisconosciuto team giapponese Grezzo, responsabile dell’adattamento, ha svolto un lavoro fenomenale. Volano in pochissimo tempo le canoniche venti ore di gioco. Sei di nuovo davanti allo spettacolare e commuovente finale.
screenshot del gioco The Legend of Zelda Ocarina of Time per 3ds Nintendo
Inutile tediarvi raccontandovi incipit narrativi noti ed arcinoti (e francamente mi piace credere che il qui giunto lettore abbia perlomeno vaga cognizione circa l’argomento trattato). Inutile spiegare quanto maestosamente vasto e “vivo” sia il regno di Hyrule. Superfluo narrare le sensazioni provate nel cavalcare il destriero Epona. Riduttivo qualsiasi aggettivo per descrivere la grandiosità della colonna sonora e la complessità geniale dei dungeon e degli enigmi da affrontare.
scena del gioco The Legend of Zelda Ocarina of Time per 3ds Nintendo
Molto più utile appare evidenziare l’encomiabile lavoro di miniaturizzazione del capolavoro a 64 bit sui piccoli schermi 3DS che, grazie alla tecnologia ad immagini stereoscopiche, cattura il giocatore e rende ogni ambientazione, personaggio ed avversario – se possibile – ancor più reale e “tangibile”. Piacevole, da un punto di vista squisitamente filologico, vedere volutamente riproposti gli stessi piccoli bug e difetti della edizione originale. Un deliberato omaggio a quello che è, forse, il miglior Zelda di sempre. Perfetto, forse, anche in quelle piccole sbavature, che portavano ad esempio il piccolo Link a possedere “prematuramente” una certa Master Sword.
Un dono, in conclusiva, che il padre di Mario ha fatto al fedele ed affezionato giocatore Nintendo. Un omaggio incondizionato ai precedenti e già eccellenti capitoli della saga. Un segno del destino per chiunque non abbia giocato l’originale.
A quest’ultimo mi rivolgo: ti è stata offerta una seconda opportunità. Non sprecarla.

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